Quali sono i medicinali sconsigliati dall’AIFA per chi soffre di specifiche condizioni di salute, ecco cosa accade con il raffreddore.
L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha recentemente emesso un avviso importante riguardante l’uso di alcuni farmaci per il trattamento del raffreddore e della congestione nasale. Il focus è sui prodotti che contengono pseudoefedrina, un principio attivo che, seppur efficace nella riduzione temporanea dei sintomi da congestione, può presentare rischi significativi per determinate categorie di pazienti.
Cosa fare in caso di sintomi
Tra i farmaci più conosciuti che rientrano in questa categoria troviamo Actifed, Aerinaze, Aspirin Complex, oltre ad altri noti per il loro uso diffuso nel trattamento dei sintomi influenzali. La pseudoefedrina è apprezzata per la sua capacità di alleviare la congestione nasale, ma l’AIFA insieme alle autorità regolatorie europee mette in guardia su potenziali pericoli.
La nota dell’AIFA è chiara: i farmaci contenenti pseudoefedrina sono controindicati per persone affette da ipertensione grave o non controllata, malattie renali, o insufficienza renale, sia acuta che cronica. Questo perché sono stati segnalati casi di sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES) e sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile (RCVS) in pazienti che hanno utilizzato questi medicinali.
I pazienti che rientrano nelle categorie a rischio dovrebbero interrompere immediatamente l’uso di questi farmaci e cercare assistenza medica in presenza di sintomi quali mal di testa improvviso e intenso, nausea, vomito, confusione, convulsioni, o disturbi visivi. Fortunatamente, tutti i casi segnalati di PRES e RCVS si sono risolti positivamente con la sospensione del trattamento, senza portare a conseguenze fatali.
La posizione dell’AIFA e dell’EMA
L’avviso dell’AIFA si allinea con le indicazioni dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA), che aveva già evidenziato le gravi controindicazioni legate all’uso di farmaci contenenti pseudoefedrina nel dicembre del 2023. L’obiettivo è garantire la sicurezza dei pazienti, evitando l’esposizione a rischi non necessari.
È fondamentale che i pazienti e i professionisti sanitari siano consapevoli delle potenziali complicazioni legate all’uso di farmaci contenenti pseudoefedrina, soprattutto in presenza di specifiche condizioni di salute. L’informazione e la precauzione sono strumenti chiave per garantire trattamenti sicuri e appropriati.